
Aprite la vostra Bibbia al capitolo 6 di Matteo. Dopo una pausa per le festività natalizie, di queste ultime due domeniche continuiamo lo studio della preghiera dei discepoli di Matteo capitolo 6. La preghiera dei discepoli di Matteo capitolo 6. E rileggiamola insieme così da avercela bene in mente per le nostre riflessioni di questa mattina. Versetto 9: “Voi dunque pregate cosí: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra come è fatta in cielo. Dacci oggi il nostro pane quotidiano; rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. [Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen.]”. Il nostro studio di questa mattina si concentrerà sul versetto 11, una frase semplice e familiare, la petizione: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”.
La parola “pane” ci presenta la semplicità, la comunanza di questa petizione, eppure ci suggerisce un significato profondo che richiede uno studio attento. Potrei dire già dall’inizio di questa mattina? Che nello studio di questo testo, ora dopo ora, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana son stato costantemente sopraffatto dalla profondità di questa preghiera. Mai nella mia vita, fino a questa serie, ho veramente percepito cosa c’è in questa preghiera, in termini della Sua ricchezza. In effetti, c’era quasi una resistenza nel mio cuore all’idea di predicare questa preghiera, perché era un tale capolavoro in sé e per sé che non volevo aggiungerci nessun MacArthurismo a questa profondità. Sarebbe stato come, nella mia mente, prendere un pennello e sistemare un Rembrandt, o prendere uno scalpello e cercare di aiutare un po’ Michelangelo con un angelo che aveva scolpito. È davvero fuori dalla mia portata, e mi sentivo un po’ allo stesso modo quando volevo avvicinarmi alla comprensione del Padre Nostro, mi è sembrato quasi come se l’unica cosa che veramente dovevo fare è leggerla e andare avanti e far si che parlasse nella sua maestosa semplicità. Eppure, pensandoci bene, c’è una tale potenza, una tale presenza ed una tale ampiezza che, se non percepiamo la pienezza di ciò che c’è qui presente, ne perderemo la sua semplicità; e così, con una certa dose di ambivalenza, ho scelto di cercare di espandere, analizzare e trasmettere ai vostri cuori la pienezza del significato di questa preghiera meravigliosa. Arriviamo a quella che forse sembra la dichiarazione più semplice di tutte, “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, e ci chiediamo se sia il caso di pensarci su, e questo dimostra solamente che non capiamo bene tutto quello che c’è quii presente, per cui, vediamola insieme.
Considerando il pane, la cosa mi ha richiamato l’attenzione questa settimana. Stavo leggevo sul giornale che l’America, nel tentativo di esercitare una certa pressione sulla Russia per l’invasione dell’Afghanistan, sta decidendo di trattenere miliardi di tonnellate di grano, grano che era destinato all’alimentazione degli animali, animali che rano destinati all’alimentazione delle persone. E visto che la produzione di grano in Russia è diminuita di almeno il 20% e forse di più, la Russia ha un disperato bisogno del grano che possiamo fornire. Ed il non dar loro questo grano avrebbe, presumibilmente un certo impatto. E mi è sembrato interessante che avessimo tanto grano da regalare o da vendere. E quando ho iniziato a esaminare questo pensiero, mi sono reso conto che abbiamo più grano di quanto ne possiamo utilizzare. Infatti, se non ci sbaraziamo del grano che non vendiamo alla Russia, il prezzo del grano scenderà così tanto che tutti gli agricoltori si troveranno in recessione. Abbiamo così tante eccedenze e quindi, credo che il governo dovrà comprarlo, il che significa che dovrà anche stampare più soldi e così facendo inflazionerà il resto del denaro, e così ci troveremo comunque nella stessa situazione, ma la cosa sarà distribuita ed i contadini non dovranno sopportare il carico intero. Ma abbiamo tantissimo grano.
E mentre ci riflettevo su mi è stato dato da leggere un articolo della rivista TIME e mi resi conto che quando arriviamo all’affermazione “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, a primo acchitto la cosa ci potrebbe sembrare completamente irrilevante. Cioè, quand’è stata l’ultima volta che hai pregato: “Signore, ti prego di darmi un pasto”? Oserei dire che la vostra ultima preghiera potrebbe essere stata più simile a questa: “Signore, ti prego, non permettermi di mangiare un altro pasto! Insegnami l’autodisciplina. Signore, devo perdere peso. Non ne ho abbastanza solo per me, ma anche per molti altri”, la cosa sembra un po’ lontana, non è vero? Voglio dire, quand’è stata l’ultima volta che eravamo veramente disperati per il cibo? Vedete, questo messaggio dovrebbe essere predicato in Bangladesh, in Cambogia, o nel Sahara o da qualche parte, ma non in America, cioè, è completamente irrilevante. Ma questo illustra solamente la nostra mancanza di comprensione della sua verità meravigliosa.
Sapete quanto abbiamo in America? Ebbene, in America abbiamo così tanto grano che concepirlo va assolutamente al di là delle nostre capacità. Grazie alla tecnologia, grazia alla ricchezza del suolo ed alla sofisticazione dei macchinari. Per esempio, ora stanno lavorando a nuovi tipi di mais e di grano, testati in Messico, che si riciclano e si rigenerano come l’erba, senza nemmeno doverli riseminare. I genetisti stanno lavorando su un mais che rideposita al terreno il suo stesso azoto, risparmiando qualcosa come 13 milioni di tonnellate di fertilizzanti, prodotti con gas naturale, e così facendo risparmiando anche parecchia energia. Ed ora hanno anche sviluppato del mais che cresce con le spighe invece che così, così, e questo significa che è possibile avvicinarle ed i campi possono raddoppiare o triplicare la loro produttività. Le attrezzature di cui disponiamo... prendete per esempio una delle mostruose mietitrebbie da centomila dollari, che ora possono produrre 118.000 dollari di fagioli di soia in un giorno. E solamente una di quelle macchine!
I raccolti degli Stati Uniti, frutto di un clima, di una terra e di una tecnologia quasi perfetti, vanno oltre la nostra immaginazione. Quest’anno, infatti, i nostri raccolti avranno un valore pari a 61 miliardi di dollari. Che è più o meno un aumento del 17% rispetto al massimo storico dello scorso anno, pari a 52 miliardi. E giusto per darvi un’idea: il mais in sè e per sè riempirebbe due milioni di vagoni ferroviari jumbo che si estenderebbero per tredici volte avanti e indietro per tutta l’area degli Stati Uniti. Ed ora abbiamo abbastanza macchinari, che se fossero tutte allineate ruota a ruota, potremmo raccogliere tutto il ricavato dello stato dell’Iowa in un giorno solo. E, giusto per dire, normalmente per raccogliere il raccolto nello stato dell’Iowa, se lo facessero solamente gli esseri umani, ci vorrebbero 31 milioni di persone a cavallo di 61 milioni di cavalli. La tecnologia ci ha dato una produttività incredibile in termini di cibo.
E quindi dire: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” è un po’ lontano per noi. Cioè, ieri sera sono andato a fare la spesa con mia moglie e, francamente, nel negozio in cui mi trovavo c’era pane all’infinito, quasi a darmi la nausea. Si poteva trovare qualsiasi tipo di pane in qualsiasi confezione di colore si volesse. Non mi è sembrata una richiesta di preghiera importante in quel momento. Che cosa significa quindi per noi? Cosa ci sta dicendo questo testo? O dovremmo forse semplicemente predicare un sermone e dire: “Beh, dovete immaginare di non averne, e se riuscite a immaginare di non averne, immaginate di essere disperati ed immaginate dunque di pregare per un po’ di pane”, e la cosa sembra un po’ troppo irreale, questo testo, ci sta dicendo forse qualcosa? Io credo di sì, scopriamolo insieme.
Prima di tutto, bisogna capire il contesto: il Signore parla qui della preghiera perché la preghiera è uno degli elementi del suo regno. E Matteo, l’intero Libro, presenta Cristo come Re, tutti i 28 capitoli. I capitoli dal 5 al 7 presentano le caratteristiche del suo regno, o le norme del suo regno, o i principi del suo regno, ed uno di questi è la preghiera. E così, Cristo presenta qui il modo corretto di pregare, il modello corretto della preghiera. Ed in questa preghiera molto semplice, abbiamo tutti gli ingredienti necessari per la preghiera, se vogliamo pregare secondo i suoi standard. Ed uno degli elementi della preghiera è quello di pregare per il nostro pane quotidiano. Ora, questo non presuppone che lo abbiamo o che non lo abbiamo. È lì e dobbiamo vederlo così com’è. Dobbiamo sapere come pregare. Ora, in questa preghiera, il Signore ci dà un modello per le nostre preghiere che non ha eguali nella Bibbia, e ne abbiamo già parlato parecchio, abbiamo già trascorso sei settimane su questo argomento e non voglio tornare a dissodare lo stesso terreno, ma voglio che sappiate che questo dovrebbe esser un modello per tutte le nostre preghiere. Sapete cosa mi sono ritrovato a fare ogni volta che prego? Sia che si tratti di pregare con gli anziani, o a casa, o in ufficio, o che si tratti di pregare ovunque mi trovi, in macchina mentre guido con il Signore, o con qualcuno in un gruppo, o con due persone, o quello che sia, mi ritrovo spesso scorrere la mia preghiera lungo lo scheletro di questo brano, ed a toccare la base con ognuno di questi principi. M’identifico con loro. Ed ho pregato proprio per questo, che Dio faccia si che questo diventi lo schema della mia preghiera, affinchè essa assuma il carattere della preghiera di Cristo stesso. E spero che questo stia succedendo anche nella vostra vita di preghiera.
Ma in questa preghiera abbiamo notato innanzitutto due sezioni: la prima riguarda Dio, la seconda riguarda l’uomo; la prima riguarda la gloria di Dio, la seconda riguarda il bisogno dell’uomo. Innanzitutto abbiamo visto tre richieste: “Sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. E sia fatta la tua volontà”, e tutte queste si concentravano su Dio e sulla sua gloria. Poi abbiamo visto altre tre richieste che si concentrano sull’uomo e sui suoi bisogni: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rimetti a noi i nostri debiti e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male”, Dio, dunque, è la questione suprema e l’uomo non potrà pregare correttamente per le proprie necessità se Dio non assume la giusta prospettiva nella preghiera, tenetelo bene a mente.
Prima vediamo il nome di Dio, il regno di Dio, la volontà di Dio, e poi passiamo al bisogno dell’uomo. Non possiamo pregare correttamente per quanto riguarda la nostra situazione finché Dio non si trova al posto giusto. Ora, potrei permettermi di dire questo? Che quando arriviamo alla seconda parte della preghiera, essa non mette Dio da parte. Anche se Dio è esaltato principalmente nella prima metà, anche la seconda metà lo innalza e non lo mette da parte. Ad esempio, il fatto che Dio ‘ci dia il nostro pane quotidiano, perdoni i nostri debiti e non ci conduca in tentazione’ è un’espressione della sua potenza e della sua grazia. Quindi Dio viene portato a terra, per così dire, nella seconda parte. Ora notate questo: “Sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà”, dove? “Come in cielo così in terra”, come fa Dio a santificare il suo nome, come fa a portare il suo regno ed a fare la sua volontà sulla terra? Dandoci il nostro pane quotidiano, perdonandoci i nostri debiti e guidandoci nella nostra vita.
In altre parole, è come se la seconda metà portasse Dio nella vita umana, portasse Dio sulla terra, portasse Dio nell’esistenza umana, in modo che le due siano contigue. Non è che le prime tre imbellettano Dio: le prime tre sono una sorta di lusinga per Dio così da poter ricevere veramente le cose che vogliamo per i nostri interessi o per il nostro bene. No, noi diciamo: “Dio, glorificati nelle nostre provvidenze quotidiane. Dio, glorificati nel nostro perdono; Dio, glorificati nella guida e nella direzione del tuo Spirito nella nostra vita. Dio, mettiti in mostra nel tuo mondo, affinché il tuo regno venga sulla terra”. Quindi, non è un mettere da parte Dio, in nessun senso, la preghiera non è un’adulare Dio e poi pretendere da Lui certe cose.
Il mio cuore è continuamente addolorato al giorno d’oggi da questo movimento nel cristianesimo, che va in giro a pretendere cose da Dio. Una signora mi ha mandato un opuscolo e mi ha detto: “Non credo che lei capisca la vera risorsa che abbiamo nella preghiera, la prego di leggere questo libretto”, e quel libricino continua e continua a riaffermare il fatto che noi ‘abbiamo il diritto di pretendere quello che vogliamo da Dio, per quello che siamo’, ma quello non è affatto lo scopo della preghiera. Dobbiamo dare a Dio il privilegio e l’opportunità di rivelare la sua gloria tramite la soddisfazione dei bisogni umani più profondi. Ma è perché vogliamo che Dio si mostri, non perché noi pretendiamo cose per il nostro beneficio. Se la preghiera diventasse centrata sull’uomo, se la preghiera diventasse egocentrica, e se la preghiera diventasse egoistica in qualsiasi senso, cessesserebbe d’essere il tipo di preghiera che il nostro Signore ha affermato esser caratteristica del suo regno. Eppure molte persone si avvicinano a Dio in questo modo.
Approcciamo Dio in preghiera per ottenere qualcosa per conto nostro piuttosto che per permettergli di glorificare il suo nome; e quando non otteniamo ciò che vogliamo, cominciamo a mettere in dubbio Dio. Se invece lasciassimo a Dio il diritto di scegliere come rivelare la sua gloria, a prescindere da ciò che farebbe, diremmo comunque: “Che sia per la tua gloria. Se è questo quello che Tu scegli come via per la Tua maestà, allora che così sia”, ma quando diventiamo egocentrici nelle nostre preghiere, allora diventiamo dubbiosi nei confronti di Dio, e quello è un peccato grave. Nella nostra società siamo pragmatici. Siamo come dei distributori automatici. Inseriamo la monetina e vogliamo il prodotto, per noi stessi. E così, di conseguenza, trattiamo la preghiera in questo modo.
In effetti, trattiamo molte cose così, mi viene in mente il dare per esempio. So che alcune persone danno per ricevere. Hanno sentito un sermone in cui si diceva che se dai al Signore, Lui restituirà, premendo, scuotendo e travolgendo il tutto; che se si da al Signore, Egli restituisce in abbondanza, il che è vero. Ma non è per questo che diamo, Dio potrebbe scegliere di benedire in ritorno, ma il motivo per cui diamo è affinchè Egli sia glorificato nella Sua risposta, non affinchè noi possiamo ottenere qualcosa. Un po’ come la signora che ha inviato 5 dollari al vescovo Sheen ed il giorno dopo ha ricevuto per posta un assegno di 100 dollari perchè aveva vinto un concorso. E così disse a suo figlio: “È meraviglioso, donare funziona davvero”, al che il figlio ha risposto: “Beh, se funziona così bene, perché non rimetti i 100 dollari al vescovo Sheen e vedi cosa succede?” È come scommettere su una gara di cavalli, puntiamo 100 dollari sul vescovo di turno... Un autore disse: “se si dovesse credere a tutte le testimonianze pronunciate durante le iniziative annuali per la raccolta di fondi, la decima sarebbe lodata per il suo profitto ed insegnata come principio d’investimento nei corsi d’amministrazione aziendale”. Ma credo che spesso facciamo la stessa cosa con la preghiera. Usiamo la preghiera come un modo per ottenere qualcosa, piuttosto che come un mezzo per dar a Dio la gloria, che è quello che dice Giovanni 14:13.
Ora, vediamo un po’ alle tre petizioni che danno a Dio l’opportunità di glorificarsi. Prima di tutto: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, parla della vita fisica, della vita fisica. In secondo luogo: “E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, parla della vita mentale, che approfondiremo la prossima volta; ed in terzo luogo, “Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male”, è in riferimento alla vita spirituale. “Il pane” è la nostra vita fisica. “Il perdono”, libera la nostra mente dall’ansia e dal dolore della colpa e dal peso del peccato. Ed il “guidarci e non indurci al male” si riferisce alla direzione spirituale. A proposito, il pane si occupa del presente, il perdono del passato ed il non indurci si prende cura del futuro. Quindi, tutte le dimensioni della vita sono coperte e tutti i bisogni della vita sono inclusi. È sorprendente, la meraviglia, lo stupore di com’è che la mente infinita di Dio possa ridurre tutte le necessità umane a tre semplici affermazioni profonde.
Ora ascoltate, miei cari, tutta questa preghiera è impostata per glorificare Dio, la cosa intera, “Padre nostro, che sei nei cieli”, questa è la paternità di Dio, come abbiamo visto. “Sia santificato il tuo nome”, la priorità di Dio. “Venga il tuo regno”, il programma di Dio; “Sia fatta la tua volontà”, lo scopo di Dio. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, la provvidenza di Dio. “Rimetti a noi i nostri debiti”, il perdono di Dio. “Non indurci”, la protezione di Dio. Ed infine, la preminenza di Dio: “Perché tuo è il regno, la potenza e la gloria, per sempre. Amen”, tutto è per la gloria di Dio. Non dimenticatelo mai. Se non imparerete nient’altro da questa lezione, imparate che tutte le vostre preghiere devono esser per la gloria di Dio, tutte! Sapete una cosa? Anche quando v’infilate del cibo in faccia, è per la gloria di Dio, non per il vostro sostentamento, principalmente parlando, lo sapevate? Ecco perché 1 Corinzi 10:31 dice: “Qualsiasi cosa facciate, sia che mangiate, o che beviate, fate tutto alla – cosa? – Alla gloria di Dio”, e voi potreste dire: “Com’è che mangiare possa esser per la gloria di Dio? Lo è se sapete da dove viene, giusto? Lo è se ricordate la fonte del vostro cibo. Lo è, se ti ricordi della capacità che hai di gustarne il sapore. Lo è se siete grati a colui che vi ha fornito il nutrimento. Ogni singola cosa è per la gloria di Dio. Tutto. Anche la preghiera, tuttavia, è per la Sua gloria.
E così arriviamo a questo pensiero: che qualunque cosa chiediamo, è per la Sua gloria che la chiediamo e non per il nostro tornaconto. Non assilliamo Dio per fargli cambiare idea a nostro favore. David Meyers dice in un libro intitolato, ‘Il puzzle umano’: “Alcune preghiere di petizione sembrano non solo mancare di fede nella bontà intrinseca di Dio, ma anche elevare il genere umano a una posizione di controllo su Dio. Dio e le Scritture, ci ricordano che Egli è onnisciente e onnipotente, il sovrano dell’universo. Per i cristiani, pregare come se Dio fosse un burattino di cui possono tirare i fili con le loro preghiere, non sembra solo potenzialmente superstizioso, ma anche blasfemo! Quando la preghiera viene considerata come uno strumento per ottenere salute, successo ed altri favori da un distributore automatico celeste, possiamo chiederci che cosa si stia realmente commercializzando: la fede o una sua contraffazione, una caricatura banale del vero cristianesimo?” Elton Trueblood disse: “In alcune congregazioni, il Vangelo è stato sminuito alla mera arte di auto-realizzazione. L’egocentrismo è tutto ciò che ne rimane”, e mamma se c’è tanta roba così nel cristianesimo di oggi! Dove la preghiera è semplicemente un esercizio egocentrico, di auto-appagamento e di auto-indulgenza per cercar di ottenere da Dio ciò che io richiedo, ma non va bene così... ebbene, queste petizioni, pur essendo rivolte ai nostri bisogni essenziali, sono modi in cui la gloria di Dio viene sulla terra e si manifesta. E così J. I. Packer dice: “La preghiera del cristiano non è il tentativo di forzare la mano di Dio, ma è l’umile riconoscimento d’impotenza e dipendenza”.
Quindi, con la giusta prospettiva, esaminiamo questa petizione, per la gloria di Dio. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, questa si tratta del bisogno fondamentale dell’uomo. Il termine “pane”, miei cari, indica tutti i bisogni fisici dell’uomo, è un termine ampio. È una preghiera per il soddisfacimento dei bisogni fisici dell’uomo. E questa è una cosa molto ovvia! Ma nella nostra società è un po’ lontana come cosa perché abbiamo così tanto, abbiamo tantissimo. Cos’è che ci dice veramente tutto questo? Scopriamolo inisieme. Prima di tutto, vorrei che ci soffermassimo su cinque punti: due stamattina, e poi tre, credo, la prossima volta. Ma voglio che li capiate perché sono importantissimi!
Prima di tutto: la sostanza. Qual è la sostanza qui? È il pane. Lo vedete al versetto 11? “Pane”. Ma non si parla solo di “pane” in termini di un pezzo di pane, una pagnotta, “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” si riferisce all’aspetto fisico-materiale. Vedete, l’uomo non può essere un essere spirituale se non è anche fisico, giusto? Dio deve iniziare con il fisico. E mi emoziona sapere che Dio, il Dio che è il Dio delle epoche celesti infinite, il Dio che è il Dio dello spazio, il Dio che è il Dio al di là del tempo, il Dio dell’eternità, il Dio infinitamente santo dell’universo che tiene nel palmo della sua mano tutti i mondi vorticosi e le stelle che girano, che quello stesso Dio è interessato al fatto che i miei bisogni fisici siano soddisfatti. Quello stesso Dio è interessato al fatto che io abbia un pasto da mangiare, dei vestiti da indossare ed un posto dove riposare. Mi emoziona sapere che quel Dio, quel Dio eterno ed infinito, sia venuto sulla terra in termini d’amore premuroso e sia interessato a soddisfare i bisogni fisici della mia e della vostra vita. E pone persino alcune condizioni per soddisfarle e ne parleremo la prossima settimana.
Ma il pane include tutta quell’area fisica. Martin Lutero aveva ragione quando disse: “Tutto ciò che è necessario per la conservazione di questa vita è pane, compreso il cibo, un corpo sano, il bel tempo, la casa, nostra moglie, i nostri figli, un buon governo, la pace...” Fine della citazione. Egli ci vedeva tutti gli elementi fisici della vita, le necessità, ma non i lussi della vita. Io non credo che, sulla base di questo versetto, possiamo chiedere a Dio i lussi della vita, ma le necessità? Ciò che Egli sceglie di darci come lusso è in più dalle sue mani benevole. Ma promette di darci ciò che è necessario. Vi ricordate il capitolo 30 di Proverbi? Proverbi 30 scritto da Agur? Nei versetti 8 e 9 dice: “non darmi né povertà né ricchezze, cibami del pane che mi è necessario, perché io, una volta sazio, non ti rinneghi”, io credo che questo sia il cuore del discorso qui. Non si tratta di una ricerca di se stessi, “dammi sempre di più, di più, di più e di più!” Sta solo dicendo: “Signore, dammi ciò di cui ho bisogno”.
Ma voi potreste dire, “John, nella nostra vita non abbiamo nemmeno bisogni, non abbiamo bisogno di pregare per questo”. “Sì, che dobbiamo!” Perché, voglio che capiate questa cosa qui, questa petizione, pur non essendo il grido disperato di uno che sta morendo di fame, questa petizione – e tra l’altro, credo che ci siano promesse nella Bibbia che indicano che se una persona è giusta, Dio la nutrirà; Dio non negherà volontariamente le provviste di vita da un bambino retto, dice la Bibbia, quindi, Dio provvederà per chiunque in questo senso ed in qualsiasi situazione si trovino, se sono retti, nell’ambito della Sua volontà. Così che chiunque, in realtà, potrebbe dire: “Beh, il Signore sta provvedendo, son retto, e quindi, perchè mai pregare?” Quindi l’essenza della preghiera non è altro che un’affermazione che tutto il nostro sostentamento proviene da Dio! È come dire: “Dio, voglio farti sapere che so che tu sei la fonte della mia vita! Tu sei la fonte del mio cibo, del mio riparo, dei miei vestiti!”
È quell’affermazione costante. È, ad esempio, quando chiedo al Signore di perdonare il mio peccato e di purificare la mia vita da qualcosa. Ebbene, perché gli chiedo una cosa simile? Non ha già promesso di perdonare il mio peccato? Sì, ma ha anche detto di continuare a confessare, e quando dico al Signore: “Signore, guidami ed indirizzami in una certa direzione”, la Bibbia non dice mica che ‘Lui sarà la mia guida, che sarà il mio capo e che mi guiderà in questo ed in quel modo?’ Sì, ma vuole che io affermi di riconoscere la sua guida nella mia vita. Ed a volte, quando invoco il Signore, dico: “Signore, ascolta la mia preghiera e rispondi”, e non so forse che Lui lo farà e che l’ha sempre fatto? Sì, ma Lui vuole che io riaffermi quella fiducia perché quello lo innalza. Io forse non devo dire: “Oh Dio, non ho cibo per la mia famiglia, da dove verrà mai? Ma dirò sempre e comunque: “Dio, tutto ciò che ho e tutto ciò che condivido con coloro che amo proviene dalla Tua mano benevola e piena di grazia”.
E quindi per noi è un’affermazione della fonte di tutto. È una cosa preziosa sapere che il nostro Dio si prende cura dei nostri bisogni fisici. Quindi, il pane è la base della vita, ed anche se non saremo sempre sull’orlo della fame, dobbiamo sempre ringraziarlo perché tutto proviene da Lui.
Questo ci porta al secondo pensiero, alla seconda caratteristica di questo versetto. In primo luogo abbiamo visto la sostanza, che è il pane; in secondo luogo abbiamo visto la fonte, Dio; e voglio soffermarmi un attimo su questo punto perché credo sia importante. Sapete, noi tendiamo a pensare che siamo in grado di provvedere a tutto da soli; io mi guadagno da vivere, io prendo lo stipendio, io compro il mio pane, sapete, cos’è che gli devo a Dio? Giusto? Francamente, porto il mio carico da solo. Magari non lo diciamo, ma è così che operiamo. Per esempio, quand’è stata l’ultima volta che avete detto: “Signore, ti ringrazio per il pane quotidiano; ti ringrazio che ho cibo da mangiare, vestiti da indossare ed un riparo sulla mia testa! Grazie che ho un letto sul quale riposare, che ho abbastanza forza fisica per conoscerti, per percepir la Tua presenza e per poter vivere la vita in modo ricco e significativo”. Ebbene questo è quello che vuole comunicare qui. A Dio interessano le piccole cose. Dio è coinvolto. Dio sa quando un passero salta. Dio conosce il numero di capelli sulla vostra testa. E tutto ciò che c’è in questo mondo, Lui lo conosce, lo controlla e lo ordina per noi, affinché possiamo essere sempre grati.
Sapete, noi viviamo in un giorno, che è interessante, è quasi paranoico, no? Le persone son così timorose perchè da un giorno all’altro perderanno... perderanno la propria esistenza a causa dell’inquinamento delle risorse, no? Abbiamo paura che i reattori nucleari rovinino il nostro ambiente. Abbiamo paura d’inquinare i nostri mari con le acque reflue, o i nostri fiumi ed i nostri laghi. Abbiamo timore del sovraffollamento della popolazione. Abbiamo paura dello smog e dell’inquinamento atmosferico. Abbiamo paura di distruggere l’ozono che circonda la Terra. Abbiamo paura d’inquinare lo spazio con tutti i rifiuti ed i metalli che galleggiano in giro. Abbiamo paura d’inquinare il nostro corpo con sostanze chimiche. Abbiamo paura di tutto questo. E con tutti i soldi che abbiamo e tutte le risorse che abbiamo. L’uomo sa di essere sempre sull’orlo di devastare l’ambiente fino a non aver più risorse, il che dovrebbe spingerlo a riconoscere che Dio sorregge tutto. Ma sapete che sta per arrivare un giorno nel Libro dell’Apocalisse nel quale Dio spegnerà le luci dei cieli, quando Dio trasformerà i fiumi in sangue, quando Dio farà impazzire il mondo intero, quando il mare inghiottirà tutte le navi ed ucciderà tutti i pesci, quando, letteralmente la devastazione spazzerà via il mondo intero, il sole diventerà nero, la luna non farà più luce e tutte le risorse scompariranno ed Apocalisse 18 dice che il sistema economico intero crollerà e la musica si fermerà perchè non ci sarà più musica da cantare, ed allora non avrà più importanza quello che avremo perchè non varrà più un centesimo e non si potrà più comprar nulla perchè non ci sarà più nulla da comprare per preservare la vita. E l’uomo sa il potenziale di tutto quello, però l’uomo non riesce mai a capire che se non fosse per il fatto che Dio sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, tutto crollerebbe.
Sapete che gli scienziati si son resi conto che dopo che tutti i loro calcoli son finiti, e dopo che tutti i loro esami sono stati eseguiti, c’è comunque un elemento sconosciuto nell’universo che fa sì che tutto rimanga unti costantemente e la scienza non ha nemmeno un nome per quell’elemento. Ed è Dio. Tutto ciò che abbiamo proviene da Dio. È Dio che porta la pioggia per far crescere le cose; è Dio che fa scorrere le stagioni; è Dio che produce i minerali nel suolo per rendere la terra fertile; è Dio che ci dà le risorse naturali per muoverci; è Dio che ci fornisce gli animali da cui ricaviamo i nostri vestiti ed i prodotti sintetici derivati dal petrolio, eccetera, eccetera... che un tempo provenivano dagli animali. È Dio che ha creato tutto.
Quindi, “il mio pane quotidiano”, le necessità della mia vita fisica, vengono tutte da Dio e Quindi, una parte della mia preghiera dovrebbe sempre essere: “Dio dacci oggi il nostro pane quotidiano. Dio, ti riconosciamo come il donatore di ogni necessità fisica”.
Sapete, pensateci su un attimo, solamente dal punto di vista alimentare; non abbiamo tempo di approfondire tutto, ma pensateci su dal punto di vista alimentare. Tornate per un attimo al capitolo 1 di Genesi e guardate un po’ a com’è che Dio ci ha dato il cibo. Genesi 1:29, “Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. A ogni animale della terra, a ogni uccello del cielo e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento». E cosí fu. Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”, ora ascoltate, Dio avrebbe potuto progettare il tutto affinchè noi mangiassimo solo fango! Fango a colazione, fango a pranzo e fango a cena, per tutta la nostra vita, e che tutto fosse grigio... Ma Dio è un Dio di varietà meravigliosa, non è vero? Voglio dire, guardatevi attorno, non ci sono due persone uguali. E tutti i colori. Ed uscite fuori ed il mondo dei colori è quasi infinito. E perché mai non dovrebbe esserci la stessa varietà nel cibo? E così dice nel 29, e questa è la chiave: “Io vi do ogni...” “ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. E Dio vide che tutto era buono!” Buono per il cibo, buono per la vita fisica dell’uomo. Dio è un Dio che ha messo nel suo mondo un mondo così incalcolabile di meraviglie e varietà che... e naturalmente, l’uomo corrompe la cosa, no? E diventa un feticcio per lui, quello di mangiare in vari modi, però rimane comunque un buon dono di Dio che ci ha dato un’incredibile quantità di varietà nella vita, ed è tutto lì, e Dio ha meravigliosamente e graziosamente provveduto a tutto per noi.
Ora, passate da lì a 1 Timoteo capitolo 4, vi mostrerò una Scrittura comparativa e unirò le due cose. Nonostante ciò che Dio ha dato, ed a proposito, Dio ha dato delle leggi dietetiche speciali a Israele, ma le ha messe da parte in Atti capitolo 10, così che non esistono più, ma Dio ha dato loro delle leggi dietetiche speciali per un certo periodo di tempo, al fine di mantenerli su una certa dieta in modo che non potessero facilmente mescolarsi con le nazioni pagane e così corrompere la loro purezza, quello era il Suo disegno; però quando Israele smise di obbedire e fu messo da parte per la causa della Chiesa, allora anche le leggi alimentari furono messe da parte, secondo Atti 10. Anche Colossesi dice la stessa cosa: “Nessuno vi giudichi in queste cose...”, però ci sono ancora persone che vogliono venire e tracciare confini e dire che non potete aver questo o quest’altro e questo si vede in 1 Timoteo 4 dove ci sono alcuni che hanno degli spiriti seduttori e a dottrine di demòni, e dicono che non ci si dovrebbero sposare e non si dovrebbe mangiare certi tipi di cibi. E sappiamo che ci sono alcuni che credono che sia più santo non sposarsi e non mangiare la carne in certi giorni e così via, e ci sono molti modi in cui questo è stato illustrato nel corso della storia. Ma il testo dice: “che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità”, Dio ci ha messo a disposizione questo incredibile mondo di cibi per esprimere il nostro ringraziamento verso di Lui, “noi che crediamo e conosciamo la verità”. Il resto del mondo si concede semplicemente a se, senza alcuna gratitudine.
Ora, guardate al versetto 4: “ Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie”, ora guardate, “ perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera”, ora, che cosa significa? Prima di tutto, in che modo tutti questi cibi sono santificati dalla Parola di Dio? Molto chiaramente, in Genesi 1:29-31, la Parola di Dio ha detto che è tutto buono e quello lo santificò. Qui la Parola di Dio sta dicendo, versetto 4, “ Infatti tutto quel che Dio ha creato è buono”, e qui di nuovo la Parola di Dio lo santifica. Quindi, è santificata dalla Parola di Dio. Ora, com’è che viene santificata dalla preghiera? Quando viene ricevuta, versetto 3, “con ringraziamento”. Versetto 4: “Quando è ricevuta con ringraziamento”. La Parola di Dio la santifica e voi la santificate quando ringraziate Dio! Ringraziate veramente Dio per il vostro cibo? E alcuni potrebbero dire: “Oh ascolta, non avremmo un solo pasto senza prima pregare!” Oh quelle piccole cose che sono quasi inconsapevoli ed indifferenti, e che si fanno solo per assicurarsi che il dovere sia compiuto? Siete davvero riconoscenti? Vedete veramente Dio come la fonte di tutto?
Ascoltatemi, Dio ci ha dato una varietà meravigliosa di cibi. Dovremmo esser così grati. I cibi sono già stati santificati dalla Parola di Dio e sono doppiamente santificati quando diciamo “grazie” a Dio. Quando ringraziate Dio per aver fornito il necessario per soddisfare i vostri bisogni fisici quotidianamente, adempite allo spirito del “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Rendendovi conto che Dio sia la fonte di tutto quello e miei cari, questo non è egoismo, vero? Perché gli dà gloria, non è vero?
Vi siete mai fermati a pensare a tutto ciò che Dio ci ha dato da mangiare? Lasciatemi parlare di questo per un minuto. Il cibo ci è vicino a tutti, e ne siamo tutti appassionati. Ovviamente, ogni generazione lo è stato, è una necessità assoluta dopo tutto, no? Però, sapevate che la sua varietà è incredibile, anche nella Bibbia? Stavo giusto esaminando alcuni versetti per cercare di mettere insieme un piccolo menu biblico per voi altri, quindi eccolo qui: Prima di tutto, Dio ha fornito il cibo di piante. Ora, sotto il cibo vegetale ci sono diverse categorie. In primo luogo, ci sono i cereali. Se studiaste la Bibbia, scoprireste, per esempio, che i campi della Palestina, producevano grano, orzo, miglio, farro (che son solamente diversi tipi di cereali) e poi c’è il mais, e “mais” non si riferisce al mais indiano che conosciamo noi, quello è solo un termine generale per tutti i tipi di cereali che venivano utilizzati, perché il tipo di mais che abbiamo al giorno d’oggi non era nemmeno conosciuto a quei tempi. Si riferisce ai cereali. Quindi, avevano tutti questi cereali. Ora, secondo Isaia 3:1 e molti altri passi, prendevano il grano, lo schiacciavano ed, una volta schiacciato, lo trasformavano in farina e poi in pane e con quello ci facevano un sacco di pane diversi e tutto questo faceva parte della loro vita.
Un’altra cosa che ho trovato interessante è che prendevano i chicchi dei cereali e li lasciavano al sole su una pietra per farli seccare e li seccavano tantissimo per poi salarli e quello è un po’ quello che avevano come spuntino. Un po’ come quando andate nei negozi di alimenti naturali e si trovano tutti i sacchetti di cereali salati e lì si possono comprare i fagioli di soia o quello che sia... ma è simile come cosa, avevano anche loro degli snack che erano delle cose piccoline croccanti. Per di più avevano anche le noci. Secondo Genesi 43:11, Dio fornì delle noci; o anche le verdure. Cercando nelle Scritture, ho trovato cetrioli, porri (che è una sorta di cipolla), meloni, cipolle, aglio, fagioli, lenticchie, erbe amare, menta, aneto, cumino. E poi in Geremia 6:20 si parla di canna dolce, che probabilmente è la canna da zucchero. E sapete bene quanto sia importante lo zucchero per tutti noi, per insaporire tutto quello che mangiamo... anche quello fu creato dal Signore, e dovete ricordarvelo, allo stato naturale ovviamente.
Anche i frutti fanno parte degli alimenti vegetali di Dio. Nella Bibbia troviamo uva, uva passa, olive, fichi, melograni, mele e quelli che Geremia ed Amos chiamano “frutti estivi”, che non sappiamo veramente con certezza di che cosa si tratti, e quelli potrebbero essere solo dei nomi di famiglia, e potrebbero essercene infinite varietà.
Poi si arriva ai cibi animali che il Signore aveva fornito, e qui sto solo parlando della terra d’Israele, per non parlare di tutto il mondo. Ma nei cibi animali c’è, innanzitutto, la carne degli animali che ci è stata fornita per essere mangiata. Non c’è niente di male nel mangiare carne, gente, non è più spirituale esser vegetariani. Se sei vegetariano e così preferisci è meraviglioso, va bene così; invece se siete carnivori e volete solo mangaire carne, va bene lo stesso, non è una questione biblica. Non sei più spirituale se non mangi carne. Ma Dio ha fornito buoi, pecore, capre per Israele, e anche la carne di maiale, seppur a loro era vietato mangiarla, e quella restrizione è stata rimossa in Atti 10, come ho detto. Preferivano l’agnello, se potevano scegliere. La Bibbia parla del bue in stallo che era il bue che mettevano nella stalla e non lo facevano correre per farsi i muscoli. Li volevano grassi e succosi, e quello... quello è un po’ come il vitello grasso. Oh, e a proposito, avevano anche in Deuteronomio 14:5 c’è un elenco di sette animali che potevano essere cacciati per mangiare... interessante. I pesci ed avevano anche quattro tipi d’insetti che erano di loro gradimento, secondo Levitico 11.
Ora, io non so come servissero quegli insetti, ho visto delle formiche ricoperte di cioccolato in un negozio o qualcosa del genere, ma non so, forse avevano anche quelle più croccanti e le buttavano insieme alle noci ed al resto, non lo so, ma c’erano anche... sapete, quello che ti piace fai, giusto? Ma avevano anche del pollame, diversi tipi di pollame che mangiavano, e potreste studiare le Scritture e scoprireste che in 1 Samuele 26 mangiavano pernici; in Esodo 16 mangiavano la quaglia; in Levitico 12 mangiavano piccioni; in Genesi 15 mangiavano tortore; ed in Matteo, di tanto in tanto, si trovano anche delle galline che corrono in giro a cantare, e sono sicuro che anche per loro avevano uno scopo, e quindi, il Signore aveva preparato volatili in abbondanza. E poi si va dai prodotti animali in carne ed ossa ai prodotti animali che passano attraverso il processo caseario, ed avevano il latte.
In realtà mangiavano sottoprodotti del latte; avevano quello che in Genesi 18:8 viene chiamato “cagliata”, che è burro. Avevano il formaggio, ci dice Giobbe. Avevano le uova delle galline. Avevano il miele. Avevano il latte delle mucche, delle capre, delle pecore e bevevano persino il latte di cammello, il che non semrba molto interessante, ma è così! Una volta sono stato in Egitto e son certo di aver mangiato un hamburger di cammello, non era quello che mi avevano detto che fosse, ma son certo che fosse quello. Ed il Signore fornì anche... Il Signore fornì anche un’enorme quantità di condimenti per insaporire il loro cibo. C’era, come ho detto, lo zucchero che veniva dalla canna. C’era il sale, la menta, l’anice, un sacco di tipi di semi, la senape, il cumino e tutti questi tipi d’erbe e di cose che venivano usate per insaporire il cibo.
Ora, è emozionante vedere che Dio ci ha fornito un’incredibile abbondanza di un sacco di cose da mangiare, infatti, quando Dio disse ai figli d’Israele: “Andrete in una certa terra”, Dio mise il dito su una caratteristica di quella terra e la definì come una terra di cosa? “Di latte e miele”. E quello che Dio stava dicendo è che si trattava di una terra che avrebbe avuto una certa abbondanza fisica. Ed, a proposito, gente, se andate in Israele oggi, vi stupirete nel vedere che è proprio così. Israele è una terra fertile. È una delle terre più fertili del mondo. E Dio lo sapeva quando ha mandato lì il suo popolo. Dio fornisce un’incredibile varietà abbondante di cose necessarie per soddisfare le esigenze della nostra vita fisica.
Sapete, stavo pensando d’illustrare la cosa, ed ovviamente non ho troppo tempo d’illustrare tutto qui, però dovreste studiare alcuni degli episodi dell’Antico Testamento in cui la gente mangia per vedere le cose che avevano, è incredibile! Abigail si affrettò e – prendete questo come esempio – com’è che vi piacerebbe cucinare questo mogli? “Prese duecento pani”, questo è un buon inizio... ora queste erano probabilmente più piccole... però... Due pelli di vino, pelli d’animali, grandi, delle cose enormi. Cinque pecore, vestite. Voglio dire, immaginate cucinare cinque pecore? Cinque misure di grano parchettato, un bel po’ di quei cereali croccanti. Cento grappoli d’uva passa e duecento torte di fichi. Li caricò sugli animali e partì... ora quello si che è, si che è piuttosto emozionante come cosa. Ora io non so cos’è che stava per succedere, ma so che le persone apprezzarono tutto quello. E potreste andare a 2 Samuele, 1 Re e tutto il resto, per trovare tutte quelle cose che furono fornite per cibo.
Ora, da dov’è che venne tutto quello? Dio lo creò tutto, non è vero? Tutto. Ogni singola cosa. Ed è divertente quando cercate di dirlo ai vostri figli, no? E loro non capiscono bene.... Beh, Dio non ha fatto gli hamburger, o Dio non ha fatto gli hot dog e non capiscono che tutte le cose sono costituite dai componenti di ciò che Dio ha fatto. Anche i nostri vestiti; dipendiamo dagli animali per i nostri vestiti. Dipendiamo dalle piante per i nostri vestiti. E la gente dice: “Beh, io ho un vestito di poliestere”, non c’è nessun animale o nessuna pianta in quello. Ah, ma quello è fatto, credo sia, con un prodotto petrolifero che proviene dalla terra, e Dio ha fatto anche quello, voi non avete nulla, niente! Non mangiate nulla, non indossate nulla e non vivete in nulla che non provenga da questa terra ed ogni suo elemento proviene dalla mano creatrice di Dio.
Ed è il colmo dell’indifferenza e dell’ingratitudine non riconoscerlo quotidianamente e non affermare che Dio sia un Dio che opera quotidianamente per sostenere il suo mondo in modo che sostenga i nostri bisogni fisici. Oh quanto dovremmo essere grati per l’amorevole provvidenza di grazia quotidiana di Dio. E lo sapevate che Dio ha persino, e questo è incredibile, Dio ha persino creato una rete così incredibile! Perchè Dio deve avere nel suo sistema il cibo per l’uomo, ma per aver il cibo per l’uomo, deve nutrire il cibo che nutre l’uomo, ve ne siete mai resi conto? Quindi, Dio deve nutrire gli animali e le piante, e ci devono essere minerali, ed altri animali ed altre piante, e l’intero ciclo è solo per provvedere ai bisogni dell’uomo. La Bibbia dice che per i mangiatori di piante c’è l’erba, per i buoi c’è l’erba e la paglia, per i cavalli c’è l’orzo, per gli uccelli ci sono i semi, per le locuste ci sono le piante, e Dio mantiene insieme l’intero ciclo.
A proposito, anche la pioggia è un dono di Dio, lo sapevate? E se Dio chiudesse i cieli, non crescerebbe nulla. E se l’erba non crescesse e le piante non crescessero, gli animali non mangerebbero. E se gli animali non mangiassero, non mangereste nemmeno voi, e saremmo tutti morti. Quindi, se non piove, tutto va a rotoli. Ma Dio sostiene il mondo intero e continua a far cadere la pioggia. Tutto ciò che abbiamo proviene dalla mano di Dio. Voi potreste dire: “Ok, aspetta un attimo, io mi son guadagnato i miei soldi”, se avete la capacità di piegare la vostra schiena, se avete la capacità di aprire la bocca e parlare per potervi guadagnare da vivere, se avete la capacità di pensare e così facendo di potervi guadagnare da vivere, dovete riconoscere che è Dio che vi ha dato quella capacità e quella struttura; e comunque, il denaro che avete ricevuto dalla banca è stato fatto con il materiale creato da Dio. La carta viene dagli alberi e le monete dai minerali vari. Non avete... non c’è niente, non c’è nulla al mondo che non sia stato creato da Dio. E parlare d’esser dipendenti, gente... noi si che siamo dipendenti da Dio.
1 Cronache 29:14 dice: “Poiché tutto viene da te; e noi ti abbiamo dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto”, tutto ciò che restituiamo a Dio è ciò che Egli ci ha dato in principio. Thomas Watson, il grande puritano con il cuore per Dio, scrisse questo: “Se tutto è un dono di Dio, vedete l’odiosa ingratitudine degli uomini che peccano contro chi li ha dato ogni cosa? Dio li nutre e loro lo combattono. Egli dà loro il pane e loro gli fanno affronto. Quanto è indegno tutto questo? Non dovremmo forse vergognarci di colui che aveva un amico che lo nutriva sempre con il suo denaro, anche se lui lo tradisce e lo ferisce comunque? Così i peccatori trattano Dio con ingratitudine; non solo dimenticano le sue misericordie, ma le abusano. E come disse Geremia 5:7, “Quando li ho saziati, allora hanno commesso adulterio”, Oh, quanto è orribile peccare contro un Dio così generoso, colpire la mano che dà”.
In Deuteronomio 32:15 si legge: “Ieshurun si ingrassò e si ribellò”, sapete una cosa? Più si ha, meno si è grati, è vero? Dobbiamo stare attenti nella nostra società. Diciamo che questo versetto non ci appartiene? Forse ci appartiene di più di coloro che hanno poco, perchè loro tendono ad esprimere questa gratitudine e petizione, noi non più di tanto, non più di tanto. Perché abbiamo troppo. Dipendiamo da Dio, miei cari, per ogni singola cosa che abbiamo. È Dio che ci dà le nostre scorte fisiche. La prossima volta che pregate, ricordatevi di affermare che tutti i vostri bisogni fisici son soddisfatti da Dio e ricordatevi di chiedergli con umiltà di continuare a farlo affinché il suo nome sia glorificato nella vostra preghiera di ringraziamento. Bene, avrei voluto andare un po’ più avanti ma continueremo la prossima volta. Preghiamo.
Padre, abbiamo appena introdotto l’inizio di questa meravigliosa e significativa dichiarazione, ma abbiamo certamente toccato la parte più importante: ovvero, che è dalla Tua mano che riceviamo tutto. Oh Signore, che possiamo essere sempre grati. Che tutto ciò che possediamo di fisico sia santificato non solo dalla Parola di Dio, ma anche dal ringraziamento nelle nostre preghiere, come disse Paolo a Timoteo. Signore, rendici persone grate. Signore, fà si che sappiamo che non possiamo far nulla da soli, che non abbiamo assolutamente nessuna risorsa se tu non ce la dai. Fa che possiamo riconoscere sempre che Tu hai fatto tutto, eche Tu sostieni tutto.
Che ogni dono buono e perfetto proviene da Te. E Signore, fà si che possiamo essere il tipo di persone che si mettono al posto di poter ricevere la promessa, e che possiamo ricambiare il tuo dono ogni giorno con gratitudine. Per la tua gloria, fà si che il mondo ci senta ringraziare e sappia che non ci prendiamo il merito di nulla, ma che diamo a te tutta la lode. Sii glorificato, Padre, nella Tua fornitura abbondante dei nostri bisogni fisici. Ti preghiamo nel nome benedetto di Cristo. Amen. Il prossimo giorno del Signore, quando studieremo le cose pratiche, ci saranno cose interessanti da imparare e non vedo l’ora di farlo. Spero che sia così anche per voi.
FINE

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