Grace to You Resources
Grace to You - Resource

Abbiamo un argomento meraviglioso di cui parlare stasera e ho preso un po’ più di tempo di quanto avrei dovuto, in un certo senso, ma volevo condividere con voi quello che ho fatto, quindi cercheremo di stringerci nel tempo che abbiamo. Voglio che apriate le vostre Bibbie a Romani 8 - Romani capitolo 8 - e iniziamo con una rivelazione di Dio molto familiare a noi tutti. Il versetto 28, che è familiare a tutti noi, è un buon punto di partenza. Romani 8:28, “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che ha preconosciuti li ha pure predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli; e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati”.

Nel nostro studio dottrinale, abbiamo parlato della preconoscenza. Abbiamo parlato della predestinazione, o della dottrina dell’elezione. Abbiamo parlato un po’ della giustificazione. E parleremo della glorificazione, però la parola su cui voglio che vi concentriate questa sera è la parola: “chiamati”, “chiamati”. Nel versetto 28, “Quelli che sono chiamati”. Nel versetto 30, “Quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati”.

Ora, una delle parole più semplici della lingua italiana è la parola “chiamare”, la conosciamo, la usiamo quotidianamente. È una delle parole più comuni nel nostro vocabolario. Chiamiamo i nostri figli quando la cena è pronta nella speranza che rispondano. Oppure chiamiamo nostro marito quando la cena è pronta e speriamo che risponda. Chiamiamo i nostri amici al telefono e speriamo che evitino la segreteria telefonica e rispondano.

La cosa diventa un po’ più importante quando una chiesa chiama un pastore sperando che accetti l’invito a venire e guidarla. E quando venite chiamati dal vostro capo, la chiamata diventa altrettanto incisiva. Mi ricordo da ragazzo quando venivo chiamato all’ufficio del preside. Mi ricordo quando ero al college di aver ricevuto quello che veniva chiamato un “biglietto di chiamata” per andare immediatamente nell’ufficio del principale. Alcuni di voi hanno ricevuto una convocazione da un tribunale. Una convocazione è una chiamata che non dovrebbe esser ignorata, perché se siete convocati in tribunale, probabilmente dovreste presentarvi o potreste persino ricevere la visita delle forze dell’ordine. Forse un po’ più forte di una convocazione è un mandato di comparizione. Un mandato è una convocazione che ordina alla persona designata di presentarsi sotto pena di conseguenze per il mancato rispetto. E quindi, in realtà, ci sono un sacco di tipi di chiamate. Ci sono quelle chiamate minimali che si offrono con garbo a qualcuno per farlo venire a tavola, o quelle telefonate che si spera qualcuno possa rispondere, fino ad arrivare alle chiamate ben più serie dal capo, o da una chiesa, o dall’ufficio del preside, o una convocazione da un tribunale, o un mandato con una minaccia in caso di non risposta. Quindi ci sono chiamate a livelli d’urgenza. Però, in tutti questi casi, si può comunque scegliere di ignorarle.

Si può resistere ad ognuna di quelle e si può continuare per la propria strada e fare ciò che si vuole. Ma la Scrittura rivela una verità riguardo a una chiamata, una convocazione che non può essere ignorata e non può essere respinta. È la convocazione ineluttabile di Dio. È un mandato di comparizione per comparire davanti a Lui nel Suo tribunale con lo scopo di essere dichiarati giusti, di essere dichiarati giustificati, di avere tutti i vostri peccati perdonati e di essere liberati da ogni giudizio o condanna.

Questa è la chiamata di cui leggiamo in Romani 8. È una chiamata che giustifica. È una chiamata che si presenta secondo il disegno divino. È una chiamata che arriva a coloro che sono stati predestinati, eletti, e scelti. È una chiamata che conduce attraverso la giustificazione alla gloria eterna. I teologi hanno chiamato questa chiamata “chiamata efficace”, “chiamata efficace”, “chiamata determinante”, “chiamata decisiva”, “chiamata conclusiva”, “chiamata operativa” e “chiamata irresistibile”, è la chiamata alla salvezza, la convocazione divina. È il mandato divino, non per giudizio e non per punizione, ma affinché noi possiamo essere dichiarati giusti, liberi dalla condanna, perdonati, è la chiamata alla salvezza.

La domanda è: Può essere negata? Può essere respinta? Esiste una possibilità di mancata osservanza? Bene, il versetto 30 dice, “Coloro che ha predestinati, li ha pure chiamati” Quindi questa chiamata è limitata a coloro che sono stati eletti. Non stiamo parlando qui di una chiamata generale, di una semplice chiamata universale evangelica, del tipo di chiamata generale di cui l’apostolo Paolo parla citando il profeta dell’Antico Testamento, né stiamo parlando delle parole di Matteo 22, “Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”. Non stiamo parlando di quella che potremmo identificare come la chiamata generale del vangelo, l’invito generale pubblico del vangelo. Stiamo parlando di qualcosa che viene solo ai predestinati e che risulta con la giustificazione. Ed è per questo che viene chiamata una chiamata efficace o una chiamata efficiente. Ora, voglio che guardiate la parola “chiamati” qui. Fa parte di un gruppo di parole che derivano dalla radice greca kaleō... kaleō. “Kaleō” significa “chiamare alla propria presenza” o “convocare”. Viene usata, per esempio, in Matteo 2:7, dove si dice che “Erode chiamò i magi alla sua presenza ed essi vennero”. La parola può essere usata in contesti meno seri, ma è la parola che viene usata nella Scrittura per parlare di convocazioni. Infatti, è così descrittiva che noi come credenti siamo effettivamente “i chiamati”, siamo i chiamati, la chiesa è l’ekklesia, non da kaleō, ma da ek-kaleō. Kaleō è essere convocati. Ekkaleō, una parola più forte, una convocazione più intensa, l’essere “chiamati fuori”, e la chiesa quindi diventa la forma sostantivata di quel verbo, “i chiamati fuori”, quindi, se chiedete cos’è una chiesa, è l’assemblea di coloro che sono stati chiamati, convocati.

Ora, questo diventa molto chiaro nel corso della tutta la Scrittura, non solo in Romani 8. Quindi voglio fare un piccolo studio biblico con voi, tornate a Romani 1. E penso che vi piacerà e vi porterà a una meravigliosa nuova categoria di comprensione. “Paolo – Romani 1:1 – servo di Cristo Gesù, chiamato ad essere apostolo, messo da parte per il vangelo di Dio”. È un buon esempio per questo tipo di chiamata perché quando la chiamata di Dio è arrivata sulla vita dell’apostolo Paolo, è stata una convocazione sovrana, divina, piena di grazia ma irresistibile. Fu gettato a terra sulla strada per Damasco senza poter fare altro che rispondere, fu chiamato ad essere un apostolo.

Più avanti, nel versetto 6, parla dell’”ubbidienza alla fede”, al versetto 5, “ubbidendo al vangelo, tra i quali siete anche voi i chiamati, di fatto siete i chiamati, chiamati da Gesù Cristo, a tutti quelli che sono stati amati da Dio a Roma, chiamati ad essere santi - chiamati santi. Siete i chiamati, i santi, coloro che sono chiamati fuori. Guardate a 1 Corinzi capitolo 1 verso 1, di nuovo, “Paolo, chiamato ad essere apostolo”. Non significa che quello sia il suo titolo. Significa che è stato chiamato da Dio, per volontà di Dio, ad essere apostolo di Gesù Cristo. E di nuovo, non era qualcosa che poteva resistere, versetto 2: “Alla chiesa di Dio che è in Corinto, a quelli che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata”, quindi qualunque sia questa chiamata, vi rende santi. In Romani 8 vi giustifica. Qui, vi santifica. E giù al versetto 9: “Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo, Gesù Cristo nostro Signore”, siete stati chiamati alla comunione che godete con il Signore Gesù Cristo, chiamati da Dio.

Poi al versetto 23: “Noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili pazzia; ma per quelli che sono – e qui, di nuovo – coloro che sono i chiamati, tanto Giudei quanto Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio”. Ora, seguite questo: se siete tra i chiamati, allora, quando viene predicato Cristo crocifisso, Egli diventa per voi la potenza di Dio e la sapienza di Dio. “Per i Giudei è uno scandalo, per i Gentili è pazzia, ma per i chiamati, sia Giudei che Gentili, Cristo è la potenza di Dio e la sapienza di Dio”. Questa è una chiamata che rende colui che è chiamato parte dei chiamati, dell’ekklesia. Versetto 26: “Considerate la vostra vocazione”, consideratela. Considerate la vostra convocazione. Considerate il vostro mandato divino, fratelli... non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili, ma Dio ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare i sapienti. Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti e le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate Dio ha scelto”.

E lì vediamo fratelli la vostra chiamata che è una chiamata basata sul fatto che Dio ha scelto. Dio ha scelto. Il versetto 30 lo riassume dicendo: “Ma grazie a lui voi siete in Cristo Gesù”, Cristo diventa per voi la sapienza di Dio in giustizia, santificazione, e redenzione per Sua opera. Egli vi ha scelto, voi siete i predestinati e vi ha chiamati. Chiunque predestina, chiama, chiunque chiama, giustifica e glorifica. Stiamo parlando quindi, di una chiamata alla comunione dei santi, alla comunione con Suo Figlio.

Andiamo a Galati capitolo 1 e lì vediamo la coerenza di questa verità. Galati 1 versetto 6, Paolo dice, “Mi meraviglio... che i Galati erano stati sviati da un qualche falso insegnante... seppur erano credenti... e dice, mi meraviglio che così presto voi passiate da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo”, e qui sta dicendo che Dio vi ha chiamati a sé, vi ha convocati a sé tramite la grazia di Cristo, e mi meraviglio che vi stiate allontanando da tutto quello, inseguendo un vangelo ingannevole, distorto e diverso.

Giù al versetto 11 dice: “Vi dichiaro, fratelli, che il vangelo da me annunciato non è secondo l’uomo; infatti, io non l’ho ricevuto da uomini nè mi è stato insegnato da uomini, ma l’ho ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo. Voi avete sentito parlare del mio comportamento di un tempo nel giudaismo; perseguitavo oltre misura la chiesa di Dio e cercavo di distruggerla; e progredivo nel giudaismo”, e ne abbiamo parlato questa mattina, non è vero? Se volete progredire nel giudaismo, uccidete i cristiani. Erano così zelanti per la loro religione. E quindi lui “stava progredendo nel giudaismo oltre molti dei – dice – dei “miei coetanei tra i miei connazionali, essendo estremamente zelante per le tradizioni dei miei padri. Ma quando colui che mi aveva scelto fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato mediante la sua grazia si compiacque di rivelare in me suo Figlio”... quando Dio si è compiaciuto, Dio ha scelto, sapendo che tutto era già stato determinato dal grembo materno, e mi ha chiamato per la Sua grazia quando gli è piaciuto, e “mi ha rivelato suo Figlio affinché lo annunziassi tra i Gentili”.

Paolo capì che era stato afferrato per il collo da Dio, ed era stato risvegliato alla gloria di Cristo, salvato e fatto apostolo. Guardate ad Efesini capitolo 4. E di nuovo, affinché capiate che questo è un linguaggio così comune nel Nuovo Testamento, Efesini capitolo 4 versetto 1: “Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a camminare in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta”, questa non può essere una chiamata generica. Non può essere una chiamata che si può accettare o rifiutare. È una vocazione per la quale siete stati chiamati che esige che viviate la vostra vita in un certo modo. È dunque una chiamata trasformante, una chiamata che giustifica e santifica. E quindi siete stati chiamati a vivere “con ogni umiltà, mansuetudine, pazienza, sopportandovi a vicenda e cercando di conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace. C’è un solo corpo ed un solo Spirito, come anche siete stati chiamati ad un’unica speranza, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti, opera per mezzo di tutti ed è in tutti”. Questa è una chiamata alla salvezza e nient’altro, è una chiamata ad entrare in quell’unico corpo, quell’unico Spirito, quella sola speranza, quell’unico Signore, quell’unica fede, quell’unico battesimo, quell’unico Dio e Padre di tutti.

È quindi una chiamata che richiede come risposta una vita vissuta degnamente. Ogni volta che vedete l’idea della chiamata alla salvezza nelle epistole del Nuovo Testamento, è sempre una chiamata efficace, efficiente, determinante, operativa: una chiamata salvifica. Andate a Colossesi 3:15. E qui dice in questo versetto che è familiare a tutti noi, dice: “Che la pace di Cristo regni nei vostri cuori, alla quale siete stati chiamati in un unico corpo”, anche qui, di nuovo, siete stati chiamati nel corpo di Cristo. Siete stati chiamati alla pace tramite Cristo, che ora regna nei vostri cuori. Guardate a 1 Tessalonicesi capitolo 2, e qui di nuovo Paolo ripete quanto detto in Efesini 4: “Perché camminiate in modo degno di Dio – ascoltate qui – che vi chiama al suo regno e alla sua gloria”.

Questa è una chiamata alla comunione, è una chiamata ad una relazione con Gesù Cristo, è una chiamata alla santità, è una chiamata ad entrare al corpo di Cristo, a unirsi all’unico Spirito, all’unico Signore, all’unica fede, all’unico Dio e Padre di tutti noi. Ed è una chiamata al suo regno ed alla sua gloria. E di nuovo ripeto - ed i teologi che comprendono la Parola di Dio nella sua semplicità magnifica hanno sempre detto - questa è una chiamata salvifica. È una convocazione divina, a me piace chiamarla “la convocazione irremovibile di Dio”.

In 2 Tessalonicesi 2:14, al versetto 13, dice: “Noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti fin dal principio per la salvezza”, questa è la grande dottrina dell’elezione. Dio vi ha scelti fin dal principio, prima dell’inizio del tempo, nei consigli dell’eternità, all’interno della Trinità, Dio vi ha scelti per la salvezza mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità, versetto 14: “ed a questo Egli vi ha chiamati”.

Siete stati chiamati perché siete stati scelti. Siete stati chiamati perché siete stati scelti fin dal principio per la salvezza. Siete stati scelti per esser santificati dallo Spirito, siete stati scelti per avere fede nella verità, e vi ha chiamati a quello tramite il nostro vangelo “affinché possiate ottenere la gloria del nostro Signore Gesù Cristo”. E qui c’è di nuovo, l’elezione ha portato ad una chiamata, che ha portato alla salvezza, alla giustificazione, alla santificazione ed infine, alla glorificazione.

Di nuovo versetto 14: “A questo Egli vi ha chiamati mediante il nostro vangelo - per cosa? - affinché otteniate la gloria del nostro Signore Gesù Cristo”, riassumendo il tutto, chiunque siano coloro che il Signore chiama, Egli li chiama nel Suo regno; chiunque Egli chiami, li chiama alla salvezza, li chiama alla fede nella verità, li chiama alla santificazione dello Spirito, e li chiama alla gloria eterna. E di nuovo, questa è una chiamata salvifica. 2 Timoteo 1:9. Qui vengono posti in parallelo, alla fine del versetto 8: “Dio”, “Dio, che ci ha salvati e ci ha chiamati con una santa vocazione – e quelli son due modi di dire la stessa cosa. “Dio, che ci ha salvati” e “ci ha chiamati con una santa vocazione”, non dice “Dio che ci ha chiamati con una santa vocazione e visto che abbiamo risposto ci ha salvati”, non dice quello... Dice “Egli ci ha salvati”, ovvero, è come dire: “Egli ci ha chiamati con una santa vocazione, non secondo le nostre opere, ma secondo il Suo proposito e la grazia che ci è stata concessa in Cristo Gesù prima dell’inizio del tempo”, e si ritorna indietro, Egli chiama coloro che predestina ed elegge. Insegnamento inequivocabile delle Scritture.

Ora, 1 Pietro al secondo capitolo, 1 Pietro al secondo capitolo, versetto 9. Questo è un verso ricchissimo. Versetto 9: “Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una nazione santa - queste sono designazioni grandiose - una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una nazione santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”.

Ora, credo che ogni volta che studiate la vostra Bibbia, ogni volta che incontrate questa parola “chiamati” nelle epistole, la vedrete risaltare dalla pagina. Questa non è un’azione desiderosa da parte di Dio per chiamarvi, non è come chiamare i figli a cena. Questa è una chiamata efficace, efficiente, determinante, operativa. Egli “vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce”. Non vi ha chiamati fuori dalle tenebre sperando che veniste, vi ha “chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa”, è lì che siete andati quando vi ha chiamati.

Quando Egli vi ha chiamati, siete entrati nella Sua corte e siete stati dichiarati giusti. Quando vi ha chiamati, siete entrati nel Suo corpo e siete diventati parte del corpo di Cristo. Quando vi ha chiamati, siete entrati nella comunione. Quando vi ha chiamati, siete diventati santi. Quando vi ha chiamati, siete stati santificati. Quando vi ha chiamati, è successo, affinchè possiate esser, finalmente, glorificati. Il versetto 21 dice che siete stati “chiamati a questo proposito... a seguire le orme di Cristo”. È una chiamata a vivere la vostra vita seguendo l’esempio del Salvatore.

Capitolo 3 versetto 9: “Siate tutti concordi - versetto 8 - compassionevoli, amorevoli come fratelli, misericordiosi, umili di spirito; non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, anzi benedite; poiché a questo siete stati chiamati, per ereditare la benedizione”. Questa è una chiamata che vi ha reso una persona che può essere una benedizione. È una chiamata che vi ha portati ad una vita degna di essere vissuta. Questa chiamata ha un effetto.

1 Pietro 5:10. Questo è così straordinario: “Ora, il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo...”. Che affermazione! Dio vi ha chiamati alla giustificazione. Vi ha chiamati alla santificazione e alla santità. Vi ha chiamati alla comunione e alla fratellanza con i santi. Vi ha chiamati a vivere una vita pia e virtuosa, a camminare degni della vostra vocazione e ad onorare il Suo nome. E vi ha chiamati alla Sua gloria eterna in Cristo.

E vi ha chiamati perché vi ha scelti e vi ha predestinati a questo fine. 2 Pietro 1:3, al versetto 2: “Grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù nostro Signore; poiché la sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui - ascoltate qui - che ci ha chiamati con la sua propria gloria e virtù”, ci ha chiamati con la Sua gloria. Ci ha chiamati con la Sua virtù. E ci ha dato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà. Roba da capogiro, no?

Il predicatore può chiamare le persone al ravvedimento; il predicatore può supplicare le persone di venire alla salvezza in Cristo. Possiamo fare del nostro meglio. L’hanno fatto i profeti, l’hanno fatto gli apostoli ed i predicatori lo fanno tutt’ora e quella è la supplica esterna generale, molto diversa dalla chiamata interiore che salva.

Infine, Ebrei 3:1. Ecco la differenza, ecco la differenza. Ebrei 3:1: “Perciò, fratelli santi - amo questo. Dovrei riferirmi a voi più spesso in questo modo, è vero, è vero, è tutto vero, separati, imputati di giustizia, “Perciò, fratelli santi – ed eccolo qui - partecipi di una - di cosa? Qual è la parola? – di una chiamata celeste”, e qui non stiamo parlando del predicatore, ma di Dio. Questa è una chiamata divina, una chiamata celeste. Voi siete santi grazie a questa chiamata divina. Questa è una verità gloriosa. Una verità gloriosa, questa chiamata. Non è un concetto oscuro, non è vero? È ovunque e ce ne sono di più, ce ne son di più.

Di cosa stiamo parlando qui? Stiamo parlando di una chiamata di Dio che porta alla salvezza della persona. E mi ripeto: ogni uso della parola “chiamare” a riguardo della salvezza nelle epistole del Nuovo Testamento non si riferisce ad una chiamata generale, pubblica, ma a un’azione specifica, interiore, efficace e salvifica di Dio. È, in questo senso, una convocazione irremovibile da parte di Dio alla quale si risponde, ed è per questo che i teologi l’hanno chiamata “grazia irresistibile”.

Mi piace di più la parola “chiamata”, e mi piace l’idea di una convocazione irremovibile, perché sottolinea l’opera salvifica, irremovibile di Dio piuttosto che la resistenza dell’uomo. Tuttavia, rientra bene nel contesto della “grazia irresistibile” della teologia calvinista. Quando Dio cerca di salvare e chiamare il peccatore fuori dalle tenebre alla Sua luce meravigliosa, la domanda è: può il peccatore resistere?

A proposito, 1 Corinzi 7:17, mi è venuto in mente adesso e non voglio tralasciarlo: “Soltanto, ciascuno cammini come il Signore gli ha assegnato, come Dio lo ha chiamato”, e qui sta parlando del fatto che uno sia single o sposato o quello che sia, però di nuovo indica che Dio ha assegnato a ciascuno la sua condizione. Dice “come il Signore ha assegnato a ciascuno”, ed un altro modo di dirlo è: “come Dio ha chiamato”, e quindi, ciò che abbiamo qui nella parola “vocazione” è un confronto con la parola “assegnato”. Dio ha predeterminato questo per Suo proposito nell’eternità passata. Ha assegnato la salvezza a qualcuno e raggiunge per salvarli tramite questa chiamata. Li chiama fuori dalle tenebre. Li chiama fuori dall’incredulità. Li chiama fuori dalla confusione e dal caos. Li chiama fuori dal peccato e dall’empietà. Questa è la chiamata sovrana salvifica di Dio. Ed Egli è irremovibile nell’esercitare il Suo potere per portare il peccatore eletto nella Sua corte, per venire a presentarsi come perdonato, giustificato ed avviato verso la gloria eterna. Ora, dirlo però disturba alcune persone. Non mi disturba troppo a me, perché la Bibbia lo afferma, però disturba alcune persone. Dicono: “Beh, non è giusto. Non è giusto dire che Dio porta i peccatori a Sé nel mentre calciano e gridano. Dire questo è come dire che la cosa non si può combattere, non si può resistere e che Dio è pronto a sovrastare la tua volontà e violare la tua libertà”.

E molti dicono che Dio non violerà mai il nostro libero arbitrio, lo sento dire spesso. Dio non violerà mai la nostra libertà di scelta. E vogliono dire, “Beh, guardate, possiamo - Dio fa suggerimenti fortissimi, fa solo quello... ed a volte è molto convincente, e molte volte lo fa tramite buoni predicatori che sono convincenti. E noi possiamo pregare e possiamo chiedere a Dio di aumentare tali suggerimenti. Possiamo chiedere a Dio di aprire le menti delle persone, di aprire i loro cuori, di rimuovere la loro cecità e renderli reattivi, ma non costringerli a venire. Possiamo chiedere a Dio di dare loro opportunità, ed un bel po’ d’informazioni e motivazione. Ma alla fine, dev’essere una loro scelta”.

Un noto studioso molto utile in molti dei suoi scritti, Norman Geisler, scrisse un libro intitolato “Scelti ma liberi”, Chosen But Free; ed in esso, presenta la realtà della grazia irresistibile o di questa chiamata salvifica, efficace, come, secondo lui, una forza che rende Dio un dittatore con un potere che schiaccia la nostra libertà, trascinandoci nel Suo regno.

Ora, tutto questo è davvero inutile perché non è ciò che dice la Scrittura. Nessuno è mai stato salvato contro la propria volontà. Nessuno è mai stato portato nel Regno calciando e urlando, protestando. Nessuno è mai stato salvato trascinato contro la propria volontà, avendo piantato i tacchi per resistere. Questo non è ciò che insegna la Scrittura. Nessuno è mai stato salvato contro la propria volontà. Nessuno mai lo sarà. Tutti coloro che sono salvati lo sono perché desiderano credere nel vangelo. Infatti, desiderano con tutto il loro cuore e la loro anima. Nessuno è mai stato salvato senza esserne disposto. È un atto della volontà credere.

La domanda è: cos’è che li ha resi disposti? O meglio, chi li ha resi disposti? Sono stati loro stessi? È stato il predicatore? In un sistema simile dovremmo concludere proprio questo, che in qualche modo, alla fine, sono stati loro, e sebbene non fossero disposti, sono diventati disposti, hanno trovato il modo di afferrare una sorta di forza per uscire dall’indisposizione e diventare disposti, oppure, il predicatore ha infranto la loro resistenza, e attraverso la sua predicazione li ha resi disposti.

C’è un piccolo versetto nascosto nel Salmo 110. Non è necessario che lo cerchiate, potreste prenderne nota, ma il Salmo 110:3 dice: “Il tuo popolo vorrà nel giorno della tua potenza”, molto bello, “Il tuo popolo vorrà nel giorno della tua potenza”, nessun peccatore sarà mai disposto fino a quando la potenza di Dio non verrà su di lui. Non c’è nulla nel peccatore che lo renderà mai disposto. Non c’è nulla nel peccatore, nemmeno con il miglior sforzo del predicatore. Solamente quando la potenza di Dio lo rende disposto, egli lo diventa.

Ne sono sicuro? Assolutamente. Nessun peccatore ha la capacità di essere disposto. Posso dimostrarvelo? Guardate a Romani capitolo 3 - solo un paio passi qui. Romani capitolo 3, penso sempre d’aver un sacco di tempo e finisco sempre con non averne abbastanza. Romani capitolo 3, versetto 10: “Non c’è nessun giusto, neppure uno. Non c’è nessuno che comprenda, nessuno che cerchi Dio”, è piuttosto chiaro, vero? “Tutti si sono sviati, insieme sono diventati inutili. Non c’è nessuno che faccia il bene, neppure uno! La loro gola è un sepolcro aperto, con la loro lingua ingannano continuamente, veleno d’aspide è sotto le loro labbra; la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza. I loro piedi sono veloci a spargere sangue; rovina e calamità sono nelle loro vie e la via della pace non conoscono, e non c’è timore di Dio davanti ai loro occhi”.

Direi che quella è una condizione piuttosto triste. È un modo ampio di dire che il cuore dell’uomo è ingannevole sopra ogni cosa e disperatamente malvagio. Nessuno cerca Dio. Nessuno di propria iniziativa è disposto. Efesini 2:1. Ecco il perché. Efesini 2:1, “E voi eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati”, i morti non rispondono. “Un tempo camminavate secondo l’andazzo di questo mondo, secondo il principe della potenza dell’aria, lo spirito che opera ora negli uomini ribelli. Vivevate nei desideri della carne, soddisfacendo le voglie della carne e dei pensieri, ed eravate per natura figli d’ira, come il resto”, e quelli eravate voi. È senza speranza. 1 Corinzi 2:14: “L’uomo naturale non comprende le cose di Dio. Sono una follia per lui”. 2 Corinzi 4:3-4: “Se il nostro vangelo è velato, è velato per quelli che periscono; e non credono perché il dio di questo mondo ha accecato le loro menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo”, abbiamo trattato quest’argomento in dettaglio. Questo è ciò che intendiamo dire con la “depravazione totale”, la totale incapacità del peccatore di essere disposto.

Nessun peccatore lasciato a se stesso è capace. Ne ssun peccatore lasciato a se stesso è disposto a comprendere, disposto a ravvedersi, disposto a credere, disposto a scegliere Dio, Cristo e la salvezza. La corruzione è troppo profonda e troppo radicata spiritualmente parlando. Non possiamo scegliere tutto questo nè cercarlo, il peccatore diventa disposto solo nel giorno della potenza divina. Dio deve manifestare la Sua potenza sovrana convocandoci, dandoci la volontà di credere. Deve renderci disposti, “Il tuo popolo sarà volenteroso nel giorno della tua potenza”.

Ma non è che il peccatore viene calciando, urlando, protestando e cercando di resistere, perché quando arriva la convocazione, il peccatore è reso disposto. Infatti, essa diventa la passione del suo cuore. Quando arriva il vangelo, il peccatore è desideroso di rispondere. Come peccatori perduti, le persone hanno la libertà della volontà, è vero. La loro volontà è... guardate ai peccatori. Operano liberamente. E cosa fanno? Scelgono di peccare. Non fanno altro che scegliere quali peccati commettere; il peccatore perduto ha la libertà della volontà. Nella salvezza abbiamo anche la libertà della volontà, ma invece di scegliere il peccato, scegliamo Cristo, e la differenza è che siamo stati chiamati con una chiamata divina. Jonathan Edwards disse: “Ciò che scegliamo non è realmente determinato dalla volontà come se esistesse indipendentemente, ciò che scegliamo”, disse Edwards, “è realmente determinato dalla mente e da ciò che essa ritiene sia il meglio”, e, a proposito, la mente non è neutrale e non è obiettiva, la mente è corrotta. Quindi, ciò che la mente ritiene sia meglio è ciò che sceglie. Siamo liberi di scegliere ciò che la nostra mente ritiene sia il meglio, e lontano da Dio e da Cristo, la nostra mente è corrotta e ritiene che il peccato sia il meglio.

Edwards affermò: “Quando si trova di fronte a Dio, la mente del peccatore non pensa mai che seguire o obbedire a Dio sia una buona scelta”, la volontà del peccatore non è mai quella di scegliere Dio. Nulla lo trattiene, ma la sua mente non considera la sottomissione a Dio ed al vangelo come un qualcosa di desiderabile; quindi, a meno che Dio non cambi il modo in cui pensiamo, la nostra mente ci dirà sempre di ribellarci contro Dio e il vangelo. Ed è esattamente ciò che facciamo.

Il peccatore resiste finché una grazia speciale discende dal cielo, una chiamata celeste. Non mi piace l’idea di “grazia irresistibile” perché il termine “irresistibile” ha una connotazione negativa e preferisco vederla come una convocazione irremovibile di Dio piuttosto che qualcosa di negativo. Inoltre, perchè il termine “grazia irresistibile” è ridondante. Se la grazia è interamente di Dio, allora è irresistibile, come dice in Romani quando Dio afferma: “Farò grazia a chi vorrò far grazia”, e c’è anche nel libro di Esodo, quindi per definizione, essa è irresistibile. Se Dio decide di fare grazia, allora è tutto da parte Sua, nulla da aggiungere.

Quindi non mi piace la parola “irresistibile” perché è negativa, ridondante, ed in terzo luogo, sovra-qualifica o sotto-definisce la grazia. La grazia è molto di più che “irresistibile”. La Bibbia non la chiama grazia irresistibile, ma la chiama chiamata celeste, chiamata alla santità, chiamata alla santificazione, chiamata alla giustificazione, chiamata alla comunione con i santi, chiamata nel corpo di Cristo. E quella parola ne dà solo una definizione riduttiva.

Perché non chiamarla semplicemente “chiamata salvifica”? Potrebbe rovinare un po’ l’acronimo, ma va bene così. Questa è la grazia che ci è data da Dio, Efesini 2:8-9. Ve lo ricordate? Efesini 2:8-9: “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio; non è in virtù di opere, affinché nessuno se ne vanti”, tutto è un dono da parte di Dio. Tutto arriva come dono da Dio per noi.

Amo ciò che dice Filippesi 1:29, “Poiché a voi è stata concessa la grazia non solo di credere in lui, ma anche di soffrire per lui”, la fede vi è stata concessa, per amor di Cristo. La chiamata vi ha portati alla fede. La chiamata vi ha portati a comprendere. Vi ha portati alla convinzione, al ravvedimento, alla fede. Chiaramente, questa è una chiamata salvifica, e niente di meno ha senso secondo le Scritture. È come in Atti 13:48, dove dice: “Tutti quelli che erano ordinati a vita eterna credettero”, com’è che credettero quelli che erano ordinati alla vita eterna? Perché Dio li ha chiamati fuori dalla loro ignoranza. Li ha chiamati fuori dalla loro confusione. Li ha chiamati fuori dalle tenebre. Li ha chiamati fuori dalla loro iniquità, fuori dal loro peccato. E la chiamata era una chiamata efficace attivata dalla potenza di Dio che li ha condotti alla luce, alla verità, al ravvedimento ed alla fede.

È come Lidia in Atti 16:14, dice che “Il Signore le aprì il cuore”. Amo quella frase, “Il Signore le aprì il cuore”. Questa è la chiamata efficace. Il Signore apre la mente ed il cuore, e chi non era disposto diventa disposto. Atti 18:27 dice che Paolo “aiutò grandemente quelli che avevano creduto per grazia”. Quindi potremmo semplicemente chiamarla “grazia”, è la grazia che salva. È la grazia che salva realmente. Il peccatore non può cambiare la propria volontà, non può orientare la propria volontà verso di Dio. Vi ricordate Giovanni 1 versetto 12? “Ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma da Dio”, nessuno vorrebbe ma una cosa del genere a meno che, ovviamente, non fosse stato Dio stesso a volerlo ed attivarlo.

Non è perché il peccatore si ravvede. Non è perché il peccatore è persuaso da una predicazione astuta o da un appello emotivo. Queste sono tutte illusioni ingannevoli. Non è perché si è così gentili o si è reso Gesù così amabile. Le persone sono salvate perché Dio le convoca, e le convoca tramite la proclamazione o la comprensione del vangelo. Lasciate da parte tutta la farsa, solo il vangelo, è ciò che Dio usa per risvegliare il peccatore, e lo rende disposto, laddove prima non lo era mai stato.

Io faccio parte di un gruppo di pastori e teologi chiamati “L’Alleanza degli Evangelici Confessanti” e sono felice di farne parte. È un gruppo di eminenti teologi in tutto il paese, e sono molto onorato di trovarmi con loro. Nel 1996, l’Alleanza degli Evangelici Confessanti ha pubblicato quella che è conosciuta come, “La Dichiarazione di Cambridge”, e questo è ciò che dice: “La fiducia infondata nell’abilità umana è un prodotto della natura umana caduta”, bell’affermazione. “La fiducia infondata nell’abilità umana è un prodotto della natura umana caduta”. L’unico motivo per cui pensiamo di poter volere la salvezza è perché il nostro pensiero è corrotto. E poi continua dicendo: “Questa falsa fiducia ora permea il mondo evangelico, dal vangelo dell’autostima al vangelo della salute e della prosperità, da coloro che hanno trasformato il vangelo in un prodotto da vendere ed i peccatori in consumatori che desiderano comprare, a coloro che trattano la fede cristiana come qualcosa di vera semplicemente perché funziona. La grazia di Dio in Cristo non è solamente necessaria. La grazia di Dio in Cristo non è solo necessaria, ma è l’unica causa efficace della salvezza. Noi confessiamo che gli esseri umani nascono spiritualmente morti e son incapaci anche solo di cooperare con la grazia rigeneratrice”.

Inoltre, la dichiarazione afferma: “Riaffermiamo che nella salvezza siamo salvati dall’ira di Dio solo per Sua grazia, ed è l’opera soprannaturale dello Spirito Santo che ci porta a Cristo liberandoci dalla schiavitù del peccato e risvegliandoci dalla morte spirituale alla vita spirituale, e neghiamo che la salvezza sia in alcun modo un’opera umana, basata su metodi, e tecniche o strategie umane che da sole non possono compiere questa trasformazione. La fede non è prodotta dalla nostra natura umana non rigenerata”, fine citazione.

Amo gli inni. Ieri ed oggi stavo leggendo alcuni inni, leggendo i Salmi in versi, perché mi è stata donata una Bibbia del 1672, qualcosa come 330 anni. E sul retro qualcuno gli aveva incluso i 150 inni, e li sto leggendo. Ed ho intenzione di scrivere altri inni negli anni a venire, amo la grande musica ed uno dei miei autori preferiti è Charles Wesley, ora dovete sapere che i fratelli Wesley erano anti-calvinisti. E sapete una cosa? Il calvinismo che combattevano era piuttosto problematico.

Il calvinismo, ai tempi dei Wesley, era corrotto, rigido, inflessibile, e molti di coloro che lo sostenevano erano tutto tranne che cristiani. Però Charles Wesley, che scrisse moltissimi inni da un punto di vista arminiano o anti-calvinista, credendo nella libertà della volontà e nella libertà del peccatore di scegliere, nonostante la sua teologia, Lui, sapeva meglio... perchè ascoltate a quello che scrisse, lo riconoscerete. È tratto da un inno che scrisse chiamato “E può essere?” (And Can It Be), dice questo: “La mia anima imprigionata giaceva a lungo, ben legata nel peccato e nella notte della natura. Il tuo sguardo diffuse un raggio vivificante, mi svegliai e la prigione s’infiammò di luce. Le mie catene caddero, il mio cuore fu liberato. Mi alzai e uscii per seguirti”, ora solo un calvinista potrebbe scrivere una cosa del genere! Che cosa? Dai, Charles, confessa. Sei un prigioniero nell’oscurità e nella notte, ma finché Dio non ha fatto risplendere la luce ed ha spezzato le tue catene, nulla sarebbe mai cambiato. Questa è la gloria di questa grande verità. Alla fine, tutto va a Dio.

Voglio concludere... Negli anni, abbiamo avuto più volte il dottor Jim Boice a predicare, un grande, grande servo di Dio, grande studioso, predicatore, una vita monumentale. E i suoi libri mi son stati di grande benedizione e certamente l’ho sempre considerato un mentore. Infatti, R.C. Sproul un giorno mi disse che la morte di Jim Boice fu un giudizio di Dio sull’America. Ha lasciato un vuoto enorme. Boice, che amava gli inni e ne scrisse anche alcuni, scrisse in uno dei suoi libri sul conto di John Newton. Era il 1779 quando John Newton scrisse “Stupenda grazia”, che tutti noi conosciamo. Ma non so se conoscete tutta la storia di quell’uomo, nato nel 1725 e morto nel 1807, lasciate che vi legga una porzione di quello che scrisse Boice: “Newton crebbe in una famiglia cristiana dove gli furono insegnati versetti della Bibbia, ma sua madre morì quando aveva solo sei anni e fu mandato a vivere con un parente che odiava la Bibbia e derideva il cristianesimo. Newton scappò per mare. Fu un periodo selvaggio in quegli anni e si diceva che fosse in grado di imprecare per due ore senza ripetersi. Fu costretto ad arruolarsi nella marina britannica, ma disertò, fu catturato e battuto pubblicamente come punizione.

Alla fine, Newton si unì alla Marina Mercantile ed andò in Africa. Nelle sue memorie scrisse che andò in Africa andò solo per un motivo: ‘Per peccare fino in fondo’. Newton si associò ad un mercante di schiavi portoghese in Africa nella cui casa fu trattato in modo crudele. E quell’uomo spesso si allontanava per spedizioni di schiavi, e quando era via il potere passava a sua moglie africana, la donna capo del suo harem. Lei odiava tutti gli uomini bianchi e sfogò il suo odio sul povero Newton.

E racconta che per mesi fu costretto a strisciare nel fango mangiando cibo dal suolo come un cane. Veniva picchiato senza pietà se lo toccava”, cioè, doveva mangiarlo con la faccia e non con le mani, “Col tempo, magro e mal nutrito, Newton si diresse verso il mare, dove fu raccolto da una nave britannica che navigava lungo la costa verso l’Inghilterra. Quando il capitano della nave seppe che il giovane conosceva qualcosa della navigazione grazie alla marina britannica, lo nominò compagno di bordo. Ma anche allora Newton si cacciò nei guai. Un giorno, mentre il capitano era a terra, Newton aprì la riserva di rum della nave e fece ubriacare tutto l’equipaggio.

Persino lui stesso era così ubriaco che, quando il capitano tornò e lo colpì alla testa, Newton cadde in mare e sarebbe affogato se uno dei marinai non l’avesse tirato di nuovo a bordo velocemente e verso la fine di un viaggio, mentre si avvicinavano alla Scozia, la nave incontrò brutto tempo e fu spinta fuori rotta. L’acqua cominciò ad entrare a bordo e la nave iniziò ad affondare. Il giovane sregolato fu mandato nella stiva a pompare acqua... La tempesta durò giorni. Newton era terrorizzato, era certo che la nave sarebbe affondata e lui sarebbe annegato.

Ma nella stiva della nave, mentre pompava acqua disperatamente, il Dio di tutta la grazia, che aveva cercato di dimenticare ma che non l’aveva mai dimenticato, gli riportò alla mente i versetti della Bibbia che aveva imparato a casa da bambino. La via della salvezza gli si aprì, nacque di nuovo nella stiva della nave. Fu profondamente trasformato e, molto tempo dopo, quando fu di nuovo in Inghilterra, Newton iniziò a studiare teologia e divenne infine un predicatore, prima in una piccola cittadina chiamata Olney e poi a Londra”.

A proposito di quella tempesta, William Cowper - il poeta britannico molto noto - che divenne un caro amico di Newton e visse con lui per diversi anni, scrisse queste parole. Cowper scrisse della tempesta in cui Dio chiamò Newton. Ecco cosa scrisse. Ricorderete queste parole: “Dio opera in modi misteriosi, per compiere le sue meraviglie; pianta i suoi passi nel mare e cavalca la tempesta”. “E così fa”, dice Boice. “Newton fu un grande predicatore della grazia perché aveva imparato che dove il peccato abbonda, la grazia sovrabbonda, Egli è la prova che la grazia di Dio è sufficiente per salvare chiunque e che salva solo per grazia”. Ed ora sapete che quando John Newton scrisse “Stupenda grazia, il dolce suon” (Amazing Grace, how sweet the sound), fu perché udì il suono della grazia di Dio che lo risvegliò. E da allora, i credenti hanno cantato della Meravigliosa Grazia, della grazia che richiama, di Dio che chiama a Sé il peccatore. Chiniamo il capo insieme.

Questa grande verità, Padre, riempie i nostri cuori fino in fondo: che Tu ti sia abbassato per chiamarci perché ci hai scelti per la gloria. Ti benediciamo, Ti lodiamo, Ti ringraziamo. E che possiamo vivere vite degne di questa chiamata celeste, essendo stati chiamati alla santità, chiamati alla comunione, chiamati nel corpo, chiamati a un’intima unione con Cristo, chiamati a essere messaggeri. Possa la nostra vita essere degna di questa chiamata. E Ti lodiamo nel nome di Tuo Figlio. Amen.

FINE

This sermon series includes the following messages:

Please contact the publisher to obtain copies of this resource.

Publisher Information
Unleashing God’s Truth, One Verse at a Time
Since 1969

Welcome!

Enter your email address and we will send you instructions on how to reset your password.

Back to Log In

Unleashing God’s Truth, One Verse at a Time
Since 1969
Minimize
View Wishlist

Cart

Cart is empty.

Subject to Import Tax

Please be aware that these items are sent out from our office in the UK. Since the UK is now no longer a member of the EU, you may be charged an import tax on this item by the customs authorities in your country of residence, which is beyond our control.

Because we don’t want you to incur expenditure for which you are not prepared, could you please confirm whether you are willing to pay this charge, if necessary?

ECFA Accredited
Unleashing God’s Truth, One Verse at a Time
Since 1969
Back to Cart

Checkout as:

Not ? Log out

Log in to speed up the checkout process.

Unleashing God’s Truth, One Verse at a Time
Since 1969
Minimize